Le caviglie gonfie sono una condizione determinata dall’effetto della forza di gravità sui fluidi del corpo.
Infatti, le caviglie gonfie sono il risultato di ore passate in posizione eretta o seduti, causando una difficoltà nella risalita dei liquidi al cuore, provocando gonfiore e ritenzione idrica.
Tuttavia, anche diverse altre patologie (che interessano, per lo più, gli anziani) possono essere responsabili del gonfiore alle caviglie.
Oltre a un problema estetico, le caviglie gonfie causano dolore, a seguito dell’aumento della pressione interna, che comporta uno stiramento della pelle della gamba.
Tra le cause principali delle caviglie gonfie rientrano l’età e il peggioramento dell’efficienza del sistema vascolare. Ma altri fattori possono incidere su questa condizione, tra cui il sovrappeso e l’obesità e, come già detto, il fatto di stare per molto tempo seduti o alzati.
Ma anche condizioni o patologie più serie possono essere alla base delle caviglie gonfie, tra cui:
- Distorsione alla caviglia: a seguito del processo infiammatorio in atto. In questo caso, il trattamento domiciliare consisterà nel riposo, nell’applicazione del ghiaccio nella zona interessata (per non più di 15 minuti) e il sollevamento del piede per facilitare il drenaggio. Nel caso di trattamento fisioterapico, tenendo conto del quadro clinico e dell’età del paziente, la terapia potrebbe comprendere: tecarterapia, ultrasuoni, terapia manuale, laserterapia, microrrenti, riabilitazione propriocettiva e/o funzionale, massoterapia.
- Assunzione di farmaci: alcuni farmaci comportano, come eventuale effetto collaterale, gonfiore ai piedi e alle caviglie. Tra questi rientrano i farmaci per il diabete, gli antinfiammatori non steroidei, gli antidepressivi e quelli che contengono estrogeni e testosterone.
- Gravidanza: a causa della produzione, da parte del corpo, di una maggiore quantità di sangue e fluidi corporei a favore del feto. Per alleviare questa condizione, il consiglio è quello di consumare cibi ricchi di potassio, di ridurre l’uso di sale, di limitare l’assunzione di caffeina, di utilizzare scarpe consone, di sollevare i piedi ed evitare di rimanere in posizione eretta per troppo tempo, di far affidamento a impacchi freddi.
- Patologie cardiache, epatiche o renali: se il gonfiore si verifica principalmente la sera, questo può essere segno di ritenzione idrica, determinata da un’insufficienza cardiaca. Invece, in caso di malattia renale, le caviglie gonfie sono la conseguenza di un cattivo funzionamento dei reni, che comporta un accumulo di liquidi nel corpo. Le malattie epatiche, infine, influenzano la produzione dell’albumina da parte del fegato, ostacolando la fuoriuscita del sangue dai vasi sanguigni verso i tessuti circostanti. Questo scompenso può causare perdite di fluido nel corpo che, nei casi più gravi, può far estendere il gonfiore anche ad addome e petto.
- Linfedema: consiste in una raccolta di liquido linfatico nei tessuti che si genera per problemi con i vasi linfatici o a seguito della rimozione dei linfonodi linfatici. Ciò causa un rallentamento o un blocco del movimento linfatico che potrebbe comportare la difficoltà nella guarigione delle ferite e generare infezioni e deformità. In questo caso, il fisioterapista potrà migliorare questa condizione, grazie a una terapia che si concentra sul linfodrenaggio.
- Trombosi venosa: la formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe possono bloccare il flusso di ritorno del sangue delle gambe fino al cuore e determinare caviglie e piedi gonfi. I coaguli profondi possono causare morte se si staccano e arrivano al cuore o ai polmoni. Per questo motivo, se si avverte gonfiore, in associazione a dolore, febbre e cambiamento di colore della gamba, è opportuno contattare immediatamente il medico.
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